Tas Engineering FAQ

Domande relative agli Errors & Warnings del 3D Modeller

Il bordo inferiore o superiore di una finestra oppure di una schermatura solare si sovrappongono agli elementi del pavimento o del soffitto della zona a cui è applicata. Ugualmente vale per i bordi laterali che possono essere sovrapposti a muri che delimitano lo spazio.

Per maggiori informazioni su come risolvere questo errore vedere la FAQ n°1 all’interno della sezione “3D Modeller”.

Non è possibile creare spazi che si intersecano all’interno del modello. I punti cartesiani che individuano uno spazio all’interno di un livello (floor) non possono essere i medesimi punti di un altro livello sovrapposto oppure affiancato al precedente. È fondamentale che gli spazi modellati su livelli differenti siano correttamente disegnati in modo tale da non creare intersezioni.

Le superfici che vengono classificate “Exposed” devono essere necessariamente confinanti con l’esterno. Ad esempio un muro esterno è esposto, un tetto è esposto, uno sporto può essere esterno, una porta di ingresso è esposta, tutto le superfici invece che sono interne all’edifici sono classificate come “link” (collegate).

Una superficie nulla è considerata equivalente ad una apertura, è pertanto inusuale avere una superficie nulla esposta (Exposed null surface) a contatto diretto con un altro spazio zonato. Questa situazione comporterebbe alti carichi di riscaldamento e raffrescamento oltre a causare altri problemi di simulazione.

Questo errore, se non risolto, genererà un altro errore: “Spaces requires an external zone to be assigned”.

Si supponga di aver modellato uno spazio di 3x3x3 metri e di suddividere questo ambiente in due. Se ora si vuole impostare il soffitto di una sola di queste due parti ad una quota di 2 metri, mentre si imposta l’altra zona rispettivamente ad una quota del pavimento pari a 3 metri e ad una quota del soffitto pari a 5 metri si ottiene che il muro che suddivide le zone risulta tranciato in altezza, cioè si verifica una differenza di quota pari ad 1 metro tra il soffitto impostato a quota 2 metri e gli l’altro pavimento impostato a quota 3 metri.

Né risulta che gli spazi non sono più in contatto fra loro. Per verificare questo è possibile visualizzare il risultato nella finestra 3D.

In questa situazione il muro divisorio non si trova più nella condizione di essere considerato come muro di collegamento (link) fra le due zone e verrà impostato come esposto in entrambi i suoi lati, generando un errore di modellazione.

Per modellare situazioni di questo tipo (in cui due ambienti non sono adiacenti) è necessario modellare i due ambienti separatamente su livelli (floors) distinti.

Le superfici nulle sono considerate come aperture. Una superficie nulla rappresenta un contorno no fisico e quindi termicamente insignificante, esso rappresenta uno strumento utile per modellare gli spazi fisici ma non quelli termici.

Una finestra non può pertanto essere posizionata all’interno di questi elementi.

Al contrario delle finestre (vedi FAQ n° 5) una schermatura può essere applicata solamente su di un elemento nullo. Una schermatura verticale può essere posizionata solo su un muro nullo (null-wall) mentre una schermatura orizzontale o inclinata (roof shade) può essere applicata solo su un soffitto nullo (null-ceiling).

Per maggiori informazioni sulla modellazione delle schermature fare riferimento alla FAQ n° 12 nella sezione 3D Modeller.

Questo tipo di avviso compare nel momento in cui uno o più punti di uno spazio sono impostati ad un altezza diversa dagli altri senza che la zona sia opportunamente divisa da muri nulli.

Non è possibile modellare superfici curve in Tas, è solamente possibile approssimare la curvatura di una superficie suddividendo lo spazio utilizzando muri nulli e attribuendo superfici di pavimento e/o soffitto delimitate da spazi inclinati.

Questo avviso compare quando l’altezza netta interna di uno spazio non è garantita, ovvero è stata impostata un’altezza del pavimento ed una del soffitto non congrue rispetto all’altezza definita del piano. Per verificare questa circostanza, selezionare lo spazio con lo strumento seleziona area, cliccare con il tasto destro e mostrare rispettivamente le quote delle altezze di pavimento e di soffitto (Display floor/ceiling height).

All’interno dell’elenco degli elementi di costruzione verificare che tutti gli elementi abbiano impostato uno  spessore. Se un elemento ha uno spessore uguale a 0 questo non contribuisce in nessun modo a proprietà termofisiche, tranne alcuni casi particolari come la riflessione del terreno esterno (vedi FAQ n° 12 e n° 14 nella sezione 3D Modeller)

Prendiamo il caso che sia stato modellato un tetto a falde suddividendo lo spazio in due attraverso l’uso di un muro nullo e di due differenti piani inclinati attribuiti al soffitto dello spazio. Nel caso in cui i due piani inclinati non siano stati creati nel modo corretto e i punti di contatto tra i due piani non risultano complanari viene visualizzato questo avviso.

Questo significa che, nel caso appena illustrato, si verifica una perdita termica attraverso la porzione di muro nullo che delimita le due falde, comportando una sostanziale variazione dei risultati nei carichi termici.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Si supponga di aver creato un piano terra e un primo piano entrambi costituiti da due volumi esattamente allineati di 6x6x6 metri. Se vengono definiti nulli sia il soffitto che il pavimento rispettivamente del piano terra e del primo piano i due volumi risultano comunicanti l’uno con l’altro (esempio di un vano scala).

Nel momento in cui il muro del piano terra viene ridisegnato e disallineato rispetto al corrispondente muro del piano primo riducendo il volume dello spazio al piano terra né risulta che la superficie del pavimento del piano primo è parzialmente esposta verso esterno. Questa porzione di pavimento impostato come nullo verrà automaticamente rinominato e ridefinito come null-floor-exposed.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Si supponga di aver creato un piano terra e un primo piano entrambi costituiti da due volumi esattamente allineati di 6x6x6 metri. Se vengono definiti nulli sia il soffitto che il pavimento rispettivamente del piano terra e del primo piano i due volumi risultano comunicanti l’uno con l’altro (esempio di un vano scala).

Nel momento in cui il muro del piano primo viene ridisegnato e disallineato rispetto al corrispondente muro del piano terra riducendo il volume dello spazio al piano primo né risulta che la superficie del soffitto del piano terra è parzialmente esposta verso esterno. Questa porzione di soffitto impostato come nullo verrà automaticamente rinominato e ridefinito come null-ceiling-exposed.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Prendiamo il caso che sia stato modellato un tetto a falde suddividendo lo spazio in due attraverso l’uso di un muro nullo e di due differenti piani inclinati attribuiti al soffitto dello spazio e siano stati zonati entrambi gli spazi. Nel caso in cui i due piani inclinati non siano stati creati nel modo corretto e i punti di contatto tra i due piani non risultano complanari viene visualizzato questo avviso.

Automaticamente viene creato un nuovo elemento denominato “null-exposed” e viene applicato alla porzione di muro nullo esposto verso esterno.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Si supponga di aver creato un piano terra e un primo piano entrambi costituiti da due volumi esattamente allineati di 6x6x6 metri e di aver definito le zone ai due spazi. Se vengono definiti nulli sia il soffitto che il pavimento rispettivamente del piano terra e del primo piano i due volumi risultano comunicanti l’uno con l’altro (esempio di un vano scala).

Nel momento in cui il muro del piano terra viene ridisegnato e disallineato rispetto al corrispondente muro del piano primo riducendo il volume dello spazio al piano terra né risulta che la superficie del pavimento del piano primo è parzialmente esposta verso esterno. Questa porzione di pavimento impostato come nullo verrà automaticamente rinominato e ridefinito come null-floor-exposed.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Si supponga di aver creato un piano terra e un primo piano entrambi costituiti da due volumi esattamente allineati di 6x6x6 metri e di aver definito le zone dei due spazi. Se vengono definiti nulli sia il soffitto che il pavimento rispettivamente del piano terra e del primo piano i due volumi risultano comunicanti l’uno con l’altro (esempio di un vano scala).

Nel momento in cui il muro del piano primo viene ridisegnato e disallineato rispetto al corrispondente muro del piano terra riducendo il volume dello spazio al piano primo né risulta che la superficie del soffitto del piano terra è parzialmente esposta verso esterno. Questa porzione di soffitto impostato come nullo verrà automaticamente rinominato e ridefinito come null-ceiling-exposed.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Un collegamento nullo (Null-link) denota qualsiasi componente, muro, pavimento o soffitto connesso ad uno spazio non fisicamente delimitato da un elemento, pertanto uno o più spazi separati da collegamenti nulli vengono assunti con le stesse caratteristiche ambientali.

Nel caso in cui un collegamento nullo si trova tra uno spazio zonato ed uno non zonato compare questo messaggio. I collegamenti nullo servono anche per investigare le prestazioni di parti dell’edifici senza dover modellare il modello per intero (ad esempio è possibile suddividere uno spazio in più “strati” per indagare le eventuali variazioni termofisiche in diversi punti).

È quindi inusuale che esista un collegamento nullo tra uno spazio zonato ed uno non zonato e per questo motivo viene automaticamente creato l’elemento “Null-to-unzoned” che viene utilizzato per divedere i due spazi ed evitare il calcolo di dispersioni termiche. A questo elemento dovrà necessariamente essere attribuita una costruzione all’interno del Simulatore.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Un collegamento nullo (Null-link) denota qualsiasi componente, muro, pavimento o soffitto connesso ad uno spazio non fisicamente delimitato da un elemento, pertanto uno o più spazi separati da collegamenti nulli vengono assunti con le stesse caratteristiche ambientali.

Nel caso in cui un collegamento nullo si trova tra uno spazio zonato ed uno non zonato compare questo messaggio. I collegamenti nullo servono anche per investigare le prestazioni di parti dell’edifici senza dover modellare il modello per intero (ad esempio è possibile suddividere uno spazio in più “strati” per indagare le eventuali variazioni termofisiche in diversi punti).

È quindi inusuale che esista un collegamento nullo tra uno spazio zonato ed uno non zonato e per questo motivo viene automaticamente creato l’elemento “Null-floor-ceiling-to-unzoned” che viene utilizzato per divedere i due spazi ed evitare il calcolo di dispersioni termiche. A questo elemento dovrà necessariamente essere attribuita una costruzione all’interno del Simulatore.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Un collegamento nullo (Null-link) denota qualsiasi componente, muro, pavimento o soffitto connesso ad uno spazio non fisicamente delimitato da un elemento, pertanto uno o più spazi separati da collegamenti nulli vengono assunti con le stesse caratteristiche ambientali.

Nel caso in cui un collegamento nullo si trova tra uno spazio zonato ed uno non zonato compare questo messaggio. I collegamenti nullo servono anche per investigare le prestazioni di parti dell’edifici senza dover modellare il modello per intero (ad esempio è possibile suddividere uno spazio in più “strati” per indagare le eventuali variazioni termofisiche in diversi punti).

È quindi inusuale che esista un collegamento nullo tra uno spazio zonato ed uno non zonato e per questo motivo viene automaticamente creato l’elemento “Null-floor-ceiling-to-unzoned” che viene utilizzato per divedere i due spazi ed evitare il calcolo di dispersioni termiche. A questo elemento dovrà necessariamente essere attribuita una costruzione all’interno del Simulatore.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Una superficie che viene classificata esposta (exposed) è necessario che sia esposta verso l’esterno. Ad esempio un muro esterno, un tetto o una pensilina sono superfici esposte. Qualsiasi altro elemento interno all’edificio viene classificato collegato (Link o Null-Link) non è esposto verso esterno. Una superficie inclinata, nulla o no, viene considerata come un’apertura. È improbabile avere una superficie nulla esposta verso esterno con adiacente uno spazio zonato. Questa situazione provoca alti carichi per riscaldamento e raffrescamento.

Questo avviso genera automaticamente anche: “Warning – Spaces requires an external zone to be assigned” (Gli spazi richiedono di essere impostati come zona esterna per essere assegnati)

Una superficie che viene classificata esposta (exposed) è necessario che sia esposta verso l’esterno. Ad esempio un muro esterno, un tetto o una pensilina sono superfici esposte. Qualsiasi altro elemento interno all’edificio viene classificato collegato (Link o Null-Link) non è esposto verso esterno. Una superficie nulla  viene considerata come un’apertura. È improbabile avere una superficie nulla esposta verso esterno con adiacente uno spazio zonato. Questa situazione provoca alti carichi per riscaldamento e raffrescamento.

Questo avviso genera automaticamente anche: “Warning – Spaces requires an external zone to be assigned” (Gli spazi richiedono di essere impostati come zona esterna per essere assegnati)

Quando si visualizza il modello 3D nella modalità vista a zone, il modellatore 3D crea un modello di analisi. Superfici di soffitto e pavimento vengono unite e successivamente esportate come un singolo elemento costruttivo.

Si supponga di modellare un piano terra e un primo piano utilizzando solamente l’elemento di costruzione “default”. La superficie del soffitto è denotata dal livello “Ceiling” (soffitto) mentre la superficie del pavimento è denotata dal livello “Floor” (pavimento) – si faccia attenzione a non confondere il termine “Floor” con il piano, ovvero il livello entro il quale si sta modellando lo spazio, ad esempio piano terra, piano primo, ecc. – .

Dopo aver creato il modello di analisi la superficie del soffitto del piano terra viene unita (merge) con la superficie del pavimento del piano primo. Dopo aver esportato il modello nel simulatore (Building Simulator) un nuovo elemento viene visualizzato nell’elenco degli elementi costruttivi.

Il nuovo elemento è riconoscibile dal nome “Upper Floor/Ceiling” (o in generale i nomi che sono stati attribuiti ai due elementi costruttivi utilizzati nelle rispettive superfici di pavimento e soffitto nel 3D Modeller). Solo una costruzione che costituisce l’intera struttura, dall’intradosso dello spazio inferiore al pavimento dello spazio superiore, deve essere applicato all’elemento. Se la superficie del pavimento del primo piano è stata impostata come nulla allora la stessa superficie nulla del pavimento è stata unita con quella del soffitto del piano terra.

L’elemento che risulta da questo tipo di modellazione viene automaticamente rinominato dal programma come “null-floor/Ceiling”.

Quando si visualizza il modello 3D nella modalità vista a zone, il modellatore 3D crea un modello di analisi. Superfici di soffitto e pavimento vengono unite e successivamente esportate come un singolo elemento costruttivo.

Si supponga di modellare un piano terra e un primo piano utilizzando solamente l’elemento di costruzione “default”. La superficie del soffitto è denotata dal livello “Ceiling” (soffitto) mentre la superficie del pavimento è denotata dal livello “Floor” (pavimento) – si faccia attenzione a non confondere il termine “Floor” con il piano, ovvero il livello entro il quale si sta modellando lo spazio, ad esempio piano terra, piano primo, ecc. – .

Dopo aver creato il modello di analisi la superficie del soffitto del piano terra viene unita (merge) con la superficie del pavimento del piano primo. Dopo aver esportato il modello nel simulatore (Building Simulator) un nuovo elemento viene visualizzato nell’elenco degli elementi costruttivi.

Il nuovo elemento è riconoscibile dal nome “Upper Floor/Ceiling” (o in generale i nomi che sono stati attribuiti ai due elementi costruttivi utilizzati nelle rispettive superfici di pavimento e soffitto nel 3D Modeller). Solo una costruzione che costituisce l’intera struttura, dall’intradosso dello spazio inferiore al pavimento dello spazio superiore, deve essere applicato all’elemento. Se la superficie del soffitto del piano terra è stata impostata come nulla allora la stessa superficie nulla del soffitto è stata unita con quella del pavimento del piano primo.

L’elemento che risulta da questo tipo di modellazione viene automaticamente rinominato dal programma come “Upper Floor/null-ceiling”.

Una superficie che viene classificata come esposta deve necessariamente essere confinante con l’esterno. Qualsiasi superficie interna all’edificio è classificata come collegata (link) e non classificata come esposta. A causa di allineamenti non corretti il software non può unire superfici di pavimenti e soffitti per creare un collegamento fra loro e di conseguenza fra le due zone. Le superfici verranno quindi trattate come esposte verso esterno. Ridisegni questa parte di modello per correggere il disallineamento.

Una superficie che viene classificata come esposta deve necessariamente essere confinante con l’esterno. Qualsiasi superficie interna all’edificio è classificata come collegata (link) e non classificata come esposta. A causa di allineamenti non corretti il software non può unire queste superfici confinanti per creare un collegamento fra loro e di conseguenza fra le due zone. Le superfici verranno quindi trattate come esposte verso esterno. Ridisegni questa parte di modello per correggere il disallineamento.

Questo errore è inevitabileSe è stato modellato un elemento divisorio interno tra due spazi costituito da un elemento trasparente (oppure è stata inserita una porta a vetri interna all’edificio), su questo elemento non potranno essere calcolati gli ombreggiamenti interni.

Le ombre vengono calcolate per le superfici trasparenti che sono esposte e adiacenti ad uno spazio zonato. L’unico modo per rimuovere questo avviso è quello di disabilitare l’opzione “Internal Shadows” dell’elemento costruttivo appartenente alla struttura o alla finestra.

All’interno del menu “Building” selezionare “Building Elements”, evidenziare l’elemento costruttivo sul quale è stata posizionata la finestra e verificare che non via sia inserita la spunta all’interno della casella “ground”. Se l’elemento deve essere definito necessariamente come “ground” allora non potranno essere applicate finestre su di esse.

Prendiamo il caso che sia stato modellato un tetto a falde suddividendo lo spazio in due attraverso l’uso di un muro nullo e di due differenti piani inclinati attribuiti al soffitto dello spazio. Nel caso in cui i due piani inclinati non siano stati creati nel modo corretto e i punti di contatto tra i due piani non risultano complanari viene visualizzato questo avviso.

Questo significa che, nel caso appena illustrato, si verifica una perdita termica attraverso la porzione di muro nullo che delimita le due falde, comportando una sostanziale variazione dei risultati nei carichi termici.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Prendiamo il caso che sia stato modellato un tetto a falde suddividendo lo spazio in due attraverso l’uso di un muro nullo e di due differenti piani inclinati attribuiti al soffitto dello spazio. Nel caso in cui i due piani inclinati non siano stati creati nel modo corretto e i punti di contatto tra i due piani non risultano complanari viene visualizzato questo avviso.

Questo significa che, nel caso appena illustrato, si verifica una perdita termica attraverso la porzione di muro nullo che delimita le due falde, comportando una sostanziale variazione dei risultati nei carichi termici.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Una superficie che viene classificata come esposta deve necessariamente essere confinante con l’esterno. Qualsiasi superficie interna all’edificio è classificata come collegata (link) e non classificata come esposta. È inusuale trovarsi in una situazione in cui si ha uno spazio zonato con una superficie nulla imposta, significa aver modellato un buco all’interno della stanza.

Questo tipo di avviso genera automaticamente anche l’avviso descritto nella FAQ n° 9.

Se uno spazio non risulta completamente delimitato da elementi fisici e quindi è aperto verso l’esterno è necessario che venga classificato come zona esterna (exernal zone).

31. Se uno spazio è completamente delimitato da elementi fisici e quindi senza contatti verso l’esterno non può essere classificato come zona esterna (external zone)